ANAC - Sezione di Trieste
Associazione Nazionale Arma di Cavalleria
Sezione "MM.OO. Guido Brunner - Ferruccio Dardi - Silvano Abba"
"Piemonte Cavalleria (2°)"

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23 luglio 2012
Celebrazioni per i 320 anni
del Reggimento Piemonte Cavalleria (2°)


          Si è tenuta il 23 luglio presso la Caserma Brunner di Villa Opicina la cerimonia militare per celebrare i 320 anni di storia del Reggimento Piemonte Cavalleria (2°).
          La cerimonia si è aperta con l’ingresso dei soldati e il loro successivo schieramento. Alle loro spalle, alcuni destrieri hanno fatto da sfondo rammentando al pubblico con la loro presenza il connubio tra cavallo e cavaliere, simbiosi che molti vorrebbero abbandonasse l’essenza della Cavalleria come se non ne facesse, al contrario, parte integrante.
          L’ingresso dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma ha visto in testa due instancabili membri del nostro direttivo, il Ten. C. Cpl. Luigi Gianpedrone e il Primo Maresciallo C. Cesare Algieri.
          Tra i momenti salienti della cerimonia, la resa degli onori allo stendardo della città di Trieste, il cui sindaco, Roberto Cosolini, era presente tra le autorità.
          Apice dell’evento è stato sicuramente il commento del Colonnello Comandante che ha cristallizzato in parole il significato profondo di una cerimonia che, sino a quel momento, era stata caratterizzata da note e suggestioni visive. E’stato un discorso toccante che ha parlato di passato, di storia, di fasti che furono, e di un presente che coniuga quel passato ad un vicino futuro.
          Il Comandante non ha dimenticato chi non è più tra noi, chi è “andato avanti” e significativo è stato sentire la sua voce, prima fermissima, incrinarsi per un attimo, a sottolineare con quell’increspatura del tono l’autenticità del sottile dolore che genera chi, prima al nostro fianco, ci ha abbandonati per varcare la soglia della vita, allontanadosi da noi.
          Ancora, molto forte e sentita, la carica da Egli comandata impeccabilmente che ha causato più di un brivido di emozione fra i presenti.
          A fine evento, dopo la lettura della Preghiera del Cavaliere da parte di una giovane soldatessa del Reggimento, ha chiuso la cerimonia un cavallo senza cavaliere che, da solo (anche se supportato da un abile conduttore che lo affiancava in modo discreto e silente), ha sfilato davanti a soldati e pubblico. E’ il destriero rimasto senza l’uomo o la donna che lo cavalca, simbolo della morte del cavaliere e, a mio modo di vedere, di come la sua vita continui attraverso i passi del suo fedele compagno.
          Il rinfresco che è seguito, nello scenografico circolo ufficiali della caserma, è stato occasione di incontro e discussione amichevole sulla scia di ricordi sempre vivi nella memoria.
          E’ stato un evento che non dimenticheremo con facilità, non per l’esecuzione professionale dei dettagli che è indiscutibile, ma per la passione e il tenace credere in se stessi di questo Reggimento e del suo Comandante che, lungi dal subire il peso di una lunga tradizione gloriosa e eroica, quel peso di gloria sostengono mirabilmente, senza fatica né remora alcuna. Non possiamo che ringraziare, una volta di più, il Colonnello Luca Andreani, i suoi uomini e le sue donne, che hanno saputo coinvolgerci in questi festeggiamenti discreti ma ricchi di poesia e significato.

Foto dal Sito Esercito Italiano