ANAC - Sezione di Trieste
Associazione Nazionale Arma di Cavalleria
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"Piemonte Cavalleria (2°)"

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22 luglio 2016
Presentazione della mostra "Il Reggimento Cavalleggeri di Alessandria (14°)" tenuta nella sala del Consiglio Comunale di Pulfero


          Il Reggimento Cavalleggeri di Alessandria viene costituito nel 1850 nell’ambito dell’Esercito Sardo ed il suo deposito principale è in Piemonte ed assume varie denominazioni sino al 1897 quando diventa Reggimento Cavalleggeri di Alessandria (14), denominazione che porterà sino al suo scioglimento.

           Le uniformi e gli armamenti che il Reggimento usa durante la sua esistenza sono quelli adeguati ai tempi ed ai tipi di combattimento.

           Durante il regno di Carlo Alberto, l'uniforme diventa di colore blu con pantaloni più chiari e rimarrà in uso sino al 1871. L'armamento è costituito dalla lancia, dalla sciabola e da un moschetto a canna corta. Successivamente, la lancia diviene l'armamento principale ed il kepi sostituisce l'elmetto e sul colletto entrano in uso le fiamme a tre punte che per Alessandria sono di colore arancio su fondo nero. Nel 1872 viene istituito quello che sarà il simbolo della Cavalleria: il Colbacco. Tra il 1908 ed il 1913, tutti i reparti del Regio esercito indossano la divisa grigio verde con piccole differenze fra le varie armi.

           Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la Cavalleria viene dotata dapprima di elmi con cimiero e in seguito dell'elmetto tipo Adrian e nella seconda del tipo 33.

           Tra il 1855 e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale il Reggimento partecipa alla Campagna di Crimea, alle Guerre di Indipendenza e alla lotta al Brigantaggio in Sicilia.

           Durante la Prima Guerra Mondiale molti reparti di Cavalleria vengono appiedati per combattere in trincea assieme alle varie specialità della Fanteria. Altri vengono impiegati di ardite operazioni di ricognizione. Nel periodo il Reggimento forma uno Squadrone Mitraglieri.

           Nel novembre dell’ultimo anno di guerra, il Reggimento riceve l’incarico di raggiungere Trento dove arriva il 3 novembre, riceve la resa dei Comandanti austriaci ed issa il tricolore sul Castello del Buon Consiglio.

           Fra le due guerre, il Reggimento con alcuni suoi elementi è presente in Cirenaica, nella Campagna Italo – Etiopica e nella Guerra di Spagna.

           Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, inquadrato nella 1ª Divisione Celere Eugenio di Savoia, il Reggimento è sempre presente nei Balcani dove è costantemente impiegato nella lotta partigiana.

           Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, il Reggimento cerca di raggiungere Trieste ma il 14 settembre rimasto privo di direttive da parte degli organi superiori, con decisione unanime di tutto il Corpo Ufficiali, si decide per lo scioglimento, le parti importanti dello stendardo vengono affidate ad un sottufficiale per portarlo in luogo sicuro e ad ognuno viene lasciata la scelta di raggiungere l’Italia sfuggendo ai tedeschi.

           Nel secondo dopoguerra il Reggimento non sarà ricostituito ma vengonbo creati alcuni Gruppi Esploranti che operano all’interno di alcuni reparti del rinnovato Esercito Italiano che cessano di esistere nel 1979.

           Durante la sua esistenza il Reggimento ha avuto tre episodi particolarmente importanti:

           La Carica di Villafranca nei pressi di Custoza, il 24 giugno 1866, durante la Terza Guerra d’indipendenza contro i reparti di Cavalleria nemica. La data diventerà la ricorrenza della festa del Reggimento.

           La Carica di Stupizza, che noi celebriamo oggi con queste cerimonie, avvenuta il 25 ottobre 1917 in questi luoghi.

           La Carica di Poloj avvenuta il 17 ottobre 1942 nella zona di Karlovac in Croazia che rappresenta l’ultima carica della Cavalleria Montata. Le due precedenti, quella di Isbuscenskij in Russia, del Reggimento Savoia Cavalleria avviene il 24 agosto 1942 e quella di Jagodni sempre in Russia del Reggimento Lancieri di Novara il 27 agosto 1942.

           Chi volesse approfondire questi temi, dopo la presente Cerimonia, sarà effettuata una visita guidata alla mostra aperta presso la ex Scuola Elementare di Pulfero.

           La ricerca, i testi e la grafica della mostra sono di Giampaolo Reiter, il progetto scientifico è della Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, i documenti ed i cimeli esposti fanno parte di collezioni private.

           Si ringrazia per la collaborazione il Centro Regionale Studi di Storia Militare antica e Moderna di Trieste, il Comune di Pulfero, la Associazione Pro Biacis e la Sezione di Trieste della Associazione Nazionale Arma di Cavalleria.

           La Mostra rimane aperta al pubblico sinoall’11 settembre 2016 il venerdì dalle 17:00 alle 19:00 ed il sabato e domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 19:00. Visite guidate su appuntamento al +39 340 8363721. L’ingresso è libero.