ANAC - Sezione di Trieste
Associazione Nazionale Arma di Cavalleria
Sezione "MM.OO. Guido Brunner - Ferruccio Dardi - Silvano Abba"
"Piemonte Cavalleria (2°)"

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Il Pellegrinaggio a Poloj e la presentazione del libro "Le ultime sciabole"


          Con tutta una serie di manifestazioni organizzate e realizzate dalla sezione di Trieste dell’ANAC e con la partecipazione dello stesso Presidente nazionale, Gen. Vladimiro Alexitch, il 70° Anniversario della carica di Poloj ha assunto dignità di vera e propria ricorrenza dell’Arma di Cavalleria, attraverso significativi eventi organizzati a Poloj stessa, Trieste e Torino.
          Le varie iniziative portate avanti sotto la guida intraprendente del Presidente sezionale della città giuliana, Magg. Alipio Mugnaioni, hanno avuto il loro punto focale nella presentazione della seconda edizione del volume "Le Ultime Sciabole – Cavalleggeri di Alessandria (14°) – Storia di un Reggimento" dimenticato” di Fulvio Fumis. Attraverso sei fasi distinte, nel periodo fra il 15 e il 30 ottobre, si è ricordato il fatto d’arme di Poloj, Croazia, del 17 ottobre 1942, per ribadire quella verità storica già confermata con la prima edizione de "Le Ultime Sciabole" che affida l’onore ai cavalleggeri di “Alessandria” di essere stati gli ultimi a caricare a squadroni completi nella storia della Cavalleria italiana.
          Lo scopo è stato rimettere al centro dell’attenzione un episodio che, di per sé, costituisce motivo d’orgoglio per l’Arma, saldandosi alle glorie di Pozzuolo, riportandolo sullo scenario del secondo conflitto mondiale, con Isbuscenskj e Jagodni, sotto la stessa luce che illuminò allora i nostri dragoni e lancieri.
          Il primo atto delle celebrazioni è stato l’omaggio alla memoria del Ten. Mario Novi-Ussai che cadde il 17 ottobre nella prima imboscata tesa al reggimento.
          A Trieste, città natale del Caduto, le pendici del Colle di San Giusto, dominato dal Castello, sono dal secolo scorso elevate a Parco della Rimembranza in quanto accolgono, incisi su pietre del Carso, i nomi di tutti i giuliani caduti nel corso delle vicende che hanno drammaticamente attraversato il XX secolo.
          Qui c’è anche la pietra con il nome di Novi-Ussai, la sola a rendere testimonianza dei combattimenti di Poloj.
          Proprio Poloj ha accolto il pellegrinaggio di cavalieri di varie sezioni (quest’anno particolarmente numerosi) giunti al seguito del Presidente nazionale dell’ANAC e ha visto per la prima volta la presenza di un funzionario dell’Ambasciata italiana a Zagabria.
          E’ ormai noto che il punto d’incontro è la chiesetta di culto serbo ortodosso che funge sia da luogo morale che materiale a commossa memoria di quel lontano fatto d’arme; tutto ciò reso sacro dal fondato sospetto che, nei pressi di quella chiesetta rurale, esista la fossa che accoglie i resti dei nostri cavalleggeri.
          La sezione di Trieste, anche con l’apporto di altre, molto si è spesa per iniziare l’opera di restauro dell’edificio, già avviata con il ripristino del tetto.
          L’impegno ha dato risultati inattesi, grazie anche alla volontà collaborativa dimostrata dal Governo croato.
          Per la prima volta, in quel tempio ancora segnato da incuria e abbandono, si è concelebrata una funzione in suffragio dei Caduti da parte del pope serbo assistito da tre preti cattolici che, poco prima, avevano celebrato analogo rito sul prato antistante.
          Proprio lì, pochi anni or sono, nel drammatico processo di dissoluzione della Repubblica federale jugoslava, croati cattolici e serbi ortodossi si sono combattuti duramente.
          I cavalieri italiani possono, quindi, vantarsi di essere stati, con i fatti, messaggeri di pacificazione in quella contrada che reca tuttora i segni di quel conflitto e, soprattutto, di aver indotto ad una giusta riflessione sul valore attuale del sacrificio di tante vite umane.
          Il giorno scelto per questa manifestazione di alto contenuto morale, il 17 ottobre, non è stato casuale in quanto data di imperitura memoria dell’ultima carica della nostra Cavalleria.
          Il giorno seguente, 18 ottobre, a Trieste, nel Salone d’onore del Palazzo del Governo, in piazza dell’Unità d’Italia, luogo più prestigioso della città, è stata inaugurata una Mostra dedicata alle ultime tre cariche della Cavalleria montata: Isbuschenskij, Jagodnij e Poloj.
          Gli episodi erano rappresentati da tre diorami elaborati dalla Sezione di Reggio – Emilia, estremamente efficaci e realistici nelle scene rappresentate. La progettazione e la realizzazione della mostra è avvenuta in sinergica collaborazione con il Centro Regionale Studi di Storia Militare antica e moderna (C.R.S.S.M.A.M.) di Trieste.
          Fra i cimeli in mostra meritano accenno la tromba del Capitano Antonio Petroni, caduto a Poloj, su cui è ancora possibile leggere la fatale e premonitrice frase: “Il tuo ultimo squillo sarà la carica”.
          In un’altra vetrina, la giubba che il Colonnello Comandante di “Savoia”, Alessandro Bettoni Cazzago, indossò durante il fatto d’arme di Isbuschenskij.
          Il giorno successivo, nello stesso salone della Prefettura, di fronte ad un folto pubblico e alla presenza di autorità civili e militari (fra cui il Generale Comandante del Comando Militare Esercito del Friuli Venezia Giulia, Federico Maria Pellegatti, il Comandante della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, Gen. Vasco Angelotti, unitamente ai Comandanti di vari Reggimenti) si è tenuta la presentazione della seconda edizione del volume “Le Ultime Sciabole – Cavalleggeri di Alessandria (14°) – Storia di un Reggimento dimenticato”.
          L’autore ha avuto modo di sottolineare il significato e gli obiettivi del suo lavoro: raggiungere la verità storica e narrare le gesta conclusive dell’epopea di un’Arma durata oltre tre secoli.
          Le parole del Commissario del Governo e Prefetto di Trieste, dott. Alessandro Giacchetti, particolarmente partecipe benché alla fine del suo alto mandato, hanno dato risalto alla qualità delle iniziative messe in campo dall’ANAC e affermato la validità del documento storico rappresentato dal libro, ri-edito e ampliato in occasione del 70° Anniversario.
          Il Presidente nazionale dell’ANAC, Gen. Vladimiro Alexitch, nel suo intervento ha riportato nella giusta luce le eroiche vicende affrontate dal Reggimento “Alessandria” e ribadito l’importanza di averle sottratte alle nebbie dell’oblio. Anche il Presidente della sezione triestina, Magg. Alipio Mugnaioni, ha sottolineato il senso morale di avere restituito ad un degno Reggimento il posto d’onore che esso merita nella storia della Cavalleria italiana.
          Eco di quanto affermato a Trieste nello stesso giorno in cui i cavalieri hanno celebrato la festa della loro Arma a Pozzuolo del Friuli, è riecheggiata nell’Aula Magna della Scuola di Applicazione e Istituto di Studi Militari dell’Esercito a Torino.
          In questa occasione, che intendeva celebrare la ricorrenza del 30 ottobre con gli Ufficiali Allievi del Corso di Cavalleria, l’autore del libro ha ribadito il significato dell’opera, favorito anche dalla preliminare e brillante esposizione tecnico-tattica del direttore del Corso, Ten. Col. Brunetti (cr.).
          Agli alti ufficiali, agli allievi ed ai soci ANAC presenti, sia il Gen. Alberto Ficuciello che il Magg. Mugnaioni hanno rivolto parole intese a sottolineare il valore dell’incontro.
          Il complesso di rilevanti iniziative portato a termine in occasione del 70° Anniversario della carica di Poloj, l’ultima nella storia della Cavalleria montata Italiana, ha certamente raggiunto il traguardo di aggiungere al nome di Pozzuolo, ormai consacrato alla memoria e al rispetto di tutti i cavalieri, quello di Poloj che, insieme a Isbuschenskij e a Jagodnij, non potrà più essere dimenticato.

(Articolo di Fulvio Fumis pubblicato sul n°6/2012 della Rivista di Cavalleria)