ANAC - Sezione di Trieste
Associazione Nazionale Arma di Cavalleria
Sezione "MM.OO. Guido Brunner - Ferruccio Dardi - Silvano Abba"
"Piemonte Cavalleria (2°)"

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Il Generale Albino BERESCA


          Altri avrebbero potuto scrivere su queste pagine per annunciare la scomparsa di un vero Cavaliere come Albino – primo fra tutti il Presidente della Sezione di Trieste, il Maggiore Alipio Mugnaioni, che lo ha avuto al suo fianco sin dalla prima ora - ma il dovere morale che, in Cavalleria, impone al più prossimo di raccogliere lo Stendardo di chi cade, mi obbliga a farlo io anche per l’affetto che mi lega a mio zio, considerato come un padre putativo.
          Il suo Stendardo, che l’ha guidato per l’intera esistenza terrena e che l’ha accompagnato sino all’ultimo respiro, è fatto essenzialmente di due colori: il rosso, l’Amore per la Patria e il verde, la Devozione per la Famiglia.
          Lo stile sobrio, schivo ed essenziale, la chiarezza d’ideali cui ha aderito con assoluta coerenza e l’adamantina rettitudine sono stati le sue caratteristiche peculiari.
          Proveniente da famiglia d’irredentisti triestini di origine dalmata, che suggellarono con la persecuzione e col sangue il loro anelito all’Italia, si arruola nell’Esercito Italiano nel 1950, quando ancora Trieste era sotto il Governo Militare Alleato: assegnato al Reggimento “ Lancieri di Novara ” quale Allievo Ufficiale di Complemento, ha l’onore e l’esultanza di entrare tra i primi nella sua Trieste per la seconda volta redenta.
          Presta servizio nei più prestigiosi Reparti di Cavalleria della “frontiera orientale” ove permane per quasi tutta la sua carriera militare tranne un breve periodo presso la 3ª Aerobrigata a Villafranca (VR), con l'incarico di foto-interprete.
          Passato in Servizio Permanente Effettivo, diviene in periodi successivi prima Comandante di plotone nei ” Lancieri di Novara ” e poi di squadrone e di gruppo, inquadrato nel ” Genova Cavalleria ”, per assumere, infine, il Comando del ” Piemonte Cavalleria (2°) ” divenendone il 73° Comandante nel delicato periodo del disastroso terremoto del Friuli quando, per il contributo alle popolazioni colpite, lo Stendardo sarà insignito della medaglia di bronzo al Valore dell’Esercito.
          Gli ultimi anni di servizio sono trascorsi nei ranghi della Brigata di Cavalleria “ Vittorio Veneto ”.
          Legatissimo all’A.N.A.C., si iscrive alla sezione di Trieste nel 1975 divenendone consigliere e contribuendo al suo sviluppo e rinnovamento che la porterà ad essere tra le più numerose d’Italia.
          Sempre presente ai raduni e alle altre attività associative, da più di vent’anni ha riunito oltre cento “bianchi lancieri” che, annualmente, si ritrovano a Bagnacavallo (RA), ridestando in essi l’orgoglio d’aver condiviso il bavero bianco del “ Novara ”.
          Per definire la sua particolarissima umanità ed il profondissimo senso di appartenenza all’Istituzione che sempre ha considerato rivolta “al solo scopo del bene della Patria” riassumo un passo tratto dal suo “ testamento spirituale “ ed uno riportato nelle sue ultime “note caratteristiche”.
          Il suo testamento spirituale, testualmente, dice: “ Restituisco alla famiglia quanto da essa ho avuto “in custodia” non avendo mai ritenuto i beni affidatimi di mia esclusiva proprietà, pago di non aver mai alienato alcunché, ma custodito il tutto “con la diligenza del buon padre di famiglia ”.
          Nelle sue note caratteristiche è riportato, riassumendo magistralmente una vita intera dedicata al servizio: “ Ufficiale di Cavalleria di stile impeccabile, d’innata modestia e di profonde qualità umane, non ha mai chiesto nulla per se stesso reputando di essere pienamente soddisfatto nelle proprie aspirazioni per aver avuto la possibilità di indossare le stellette ”.
          Un grazie fraterno a tutti quelli che hanno condiviso le esequie e che hanno accompagnato Albino nell’ultima carica.

Scritto dal Col. c. (li) Lucio ROSSI BERESCA